I workshop del 6-7 dicembre – “Merry Crafts’mas @Details – Mini Expo di Natale”
Vincitori della selezione per il “Merry Crafts’mas @Details – Mini Expo di Natale”
LABORATORIO Domenica 7 Dicembre
ore 18:00 – 20:00 Sacchettino in uncinetto
PRENOTAZIONE: dianasbabo@gmail.com
– Dov’è nata e cresciuta e dove risiede?
Mi chiamo Diana, sono nata a Schio, in provincia di Vicenza, ma ho sempre vissuto a Staro, un paesino in montagna di duecento abitanti.
– Qual è stata l’influenza di questi “suoi” luoghi sulle sue creazioni?
La montagna è una grandissima passione, parte integrante di me. È una fonte di sfide, stimoli e soddisfazione. Non sarei Diana senza la montagna.
– Quand’è nata l’idea di dedicarsi alla manualità creativa? Come sono stati gli inizi? Quali le motivazioni?
Ho sempre giocato nei boschi, nei prati, divertendomi con gli oggetti più semplici e disparati. Le mie mani si divertono e soddisfano nel creare qualcosa. La manualità è cresciuta con me: nel fare la pasta e lavorare a ferri con mia nonna Nilva, nel sentire il rumore dei telai e l’odore dei filati nel maglificio dove lavorava mia mamma, nel costruire giochi con mia sorella, nel disegnare e colorare!
– Cos’è cambiato rispetto all’esordio? Ci sono state delle lezioni apprese, degli errori da non commettere più? Come ha imparato a fare quel che fa?
Ho studiato arte e pittura al liceo artistico e all’Accademia di Belle Arti G.B.Cignaroli di Verona, grafica e illustrazione all’Isia di Urbino e in altri corsi. Ho appreso la cucina semplice e sana da mia nonna e le basi della maglieria da mia mamma. Ho conosciuto molti luoghi e persone diverse e da loro ho ricevuto sempre qualcosa, sia esso negativo o positivo, che mi ha fatto crescere. Ho fatto tanto, ho sbagliato tanto e sto imparando ancora tantissimo.
– C’è una filosofia retrostante? È soprattutto la passione a guidarla?
Mi piace l’utilità delle cose, forse per eliminare gli sprechi e il superfluo. Vorrei che tutto desse importanza all’ecologia, al star bene con se stessi, con gli altri e con la natura. Ma poi chi decide i limiti tra una cosa e l’altra?
– Di cosa non potrebbe fare a meno nella sua attività?
La montagna, dove mi metto alla prova e mi ricarico. Se riesco lì ho la possibilità di riuscire in molto altro.
– Qual è il suo stile? Ci sono dei modelli a cui si ispira?
I luoghi e le persone che mi hanno accompagnato fin qua mi hanno costruita così come sono e ne sono felice. Mi hanno insegnato molto: non voglio perdere il sapere che mi hanno lasciato, è troppo grande e troppo importante e non si può apprendere da un libro. Vorrei riuscire a portare avanti un’attività che tenga conto di tutto ciò che è qui e ora, della qualità e del made in Italy.
– Ci sono delle cose che fa per rendere il suo ambiente di lavoro più piacevole, accogliente, stimolante?
Il sole d’estate, anche solo se entra dalla finestra.
Una tazza di tè e la stufa accesa d’inverno.
– Da dove trae ispirazione, in genere?
A volte in un istante e in qualunque dove, un piccolo pensiero. A volte lavorando e lavorando, scartando e chiedendo consigli.
– Come reagisce ai blocchi creativi, le pause involontarie nell’ispirazione?
Non mi piace chiamarli blocchi, penso siano dei momenti necessari tanto quanto altri momenti ed esistono in qualunque ambito o contesto di vita.
– Viviamo in un mondo di produzione e consumo massificati e istantanei. C’è ancora un futuro per la manualità?
Certo che c’è futuro per la manualità! E spero si sviluppi in modo equilibrato, attento alle esigenze e ai problemi contemporanei. Vorrei che ogni cosa fatta fosse utile, senza spreco di materiale, energia, soldi, attenta alla qualità del prodotto, del ciclo di produzione e all’ecologia.
Mia nonna mi ha insegnato a non buttare nulla!