Venerdì a Sociologia (a partire dalle 11 nell’Aula Kessler) si riuniranno i ricercatori della Scuola di Scienze sociali dell’Università di Trento per promuovere presso amministratori, imprenditori e politici locali e internazionali le loro competenze in materia di innovazione, pianificazione strategica e comprensione degli scenari di mutamento e delle forze trasformative (i megatrend). Maggiori (scarne) informazioni le potete trovare qui.
Ci sono però giovani imprenditori che il loro social forecasting l’hanno già realizzato per conto proprio, senza ricorrere a dei consulenti.
Hanno capito dove tira il vento e com’è meglio investire capitali ed energie. A me pare abbiano le carte in regola per fare davvero bene.
È una storia degna di nota perché ci ricorda che, crisi o non crisi, l’inventiva, la fantasia e la forza di volontà delle persone che si associano per realizzare progetti ambiziosi e concreti, credendo nell’importanza di fare squadra e di abbellire le vite delle persone, non viene mai a mancare.
Mi riferisco a NSMINDH (enesmaind – Nonsonomicailnonnodiheidi), il marchio che è l’acronimo di “Non Sono Mica Il Nonno Di Heidi”, coniato da Rosanna Pellegrini (in arte Nana Ghini), Stefania Sciarretta, Oscar Foschi ed Eleonora Cortelletti, per designare la mentalità di chi non vuole soccombere a un ruolo imposto che lo ingabbierà a vita: può fare il pastore, come pure il negoziante metropolitano.
Questo gruppo di amici imprenditori che si sono chiamati hanno avuto un’idea: uscire dal giro delle t-shirt o cravatte stampate, puntare sui calzini (perché è un indumento simpatico e perché fanno tendenza: in Giappone ci sono riviste di moda dedicate ai calzini), in maniera artistica, per far incontrare l’arte e la moda, essendo anche loro convinti che certe categorie siano troppo restrittive e poco feconde.
Hanno trovato in Nana Ghini l’artista giusta. Lei stessa ci spiega che le mie opere sono già di per sé piuttosto ecologiche, perché fatte di materiali di recupero come il cartone. L’originalità sta nel fatto di applicare il processo di stampa a filati italiani di qualità.
Oscar Foschi prosegue citando gli altri due elementi di originalità: il logo della mucca in stile naif e la scatola a forma di cartone del latte da mezzo litro. Un prodotto che, con la giusta punta di ironia, si richiama alla trentinità senza farne un feticcio: nel nome, nel trademark (registrato il 14 novembre alla camera di commercio di Trento), nel packaging, e forse un po’ anche nella scelta di produrli volutamente spaiati (che va peraltro di moda in tutto il mondo da alcuni anni).
Se i dibattiti identitari usassero questo tipo di levità e pragmatismo si risparmierebbe molta carta, molto tempo e molto fegato e si genererebbe maggiore indotto e posti di lavoro più dignitosi.
NSMINDH ci indica la strada, a noi tutti: la nostra forza è che ognuno ha bisogno dell’altro, ci completiamo.
E non c’è proprio nient’altro da aggiungere.
Potete acquistare questi bellissimi calzini (19 euro come i Gallo, ideale proporzione cotone-poliestere-elastan, delicati: lavateli a 30°, rovesciati) al 19e10 Maison Concept Store di Eleonora Cortelletti.
Per un appuntamento di contaminazioni golose (sempre coi calzini artistici!) vi suggeriamo la serata di presentazione di venerdì:
Per approfondire la parte fashion, meglio rivolgersi a delle vere professioniste: